Ti stavo aspettando by M. Leighton

autore:M. Leighton [Leighton, M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Bad Boys Trilogy - vol. 2
ISBN: 978-88-541-7018-6
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2016-01-20T16:00:00+00:00

18

Cash

Lasciar andare Olivia con Gavin è stato molto più difficile di quanto pensassi. E adesso, tornando in moto verso il locale, le sfreccio accanto mentre cammina sul marciapiede, e continuo a pensare a lei. L’ho vista nello specchietto retrovisore. Sembrava sconvolta. Letteralmente sconvolta.

Ripeto a me stesso che Gavin è capace e degno di fiducia. Dubitare della bontà delle mie scelte in questo momento sarebbe controproducente e stupido. Non posso fare più nulla. È troppo tardi per apportare al piano dei cambiamenti radicali, soprattutto considerando che potrebbero mettere a repentaglio Olivia. Il mio istinto mi ha detto di affidarla a Gavin. E adesso mi devo fidare dell’istinto. Fine della discussione.

Entro nel garage, e appena vedo la porta del mio appartamento mi torna in mente che non posso preoccuparmi del ruolo di Gavin in tutta questa storia. Ho dei problemi più gravi.

Nash.

Parcheggio la moto e varco la soglia. Lo trovo intento a farsi la barba in bagno. Si lava il viso e i nostri occhi si incontrano nello specchio. Sono contento di vedere che si è lasciato il pizzetto: non voglio che mi somigli più dello stretto necessario. Altrimenti le cose potrebbero diventare complicate. E poi, non mi piace. Ecco, è questo. È molto più coglione adesso di quando eravamo ragazzi.

«Fai pure come se fossi a casa tua, mi raccomando», sottolineo con sarcasmo.

«Oh, non preoccuparti».

Non gli chiedo neppure a che cosa si riferisce. Mi farebbe solo arrabbiare ancora di più, e per le prossime dodici ore, o giù di lì, devo concentrarmi. E non certo sul mio gemello.

«Se hai bisogno di un paio di ore di sonno, o se vuoi lavarti come si deve, posso darti le chiavi del mio appartamento in città, puoi andarci in macchina».

«Vuoi già liberarti di me?»

«In realtà, sì».

«Quando si dice l’amore fraterno».

«Stammi a sentire, sarà meglio che metti da parte questo atteggiamento per un po’. Non ho tempo per le tue stronzate. Segui il piano, e lasciami in pace».

«Be’, il piano prevede un video, che ho sistemato in un posto sicuro. Forse ripensandoci accetterò l’offerta della macchina. Sai, io non ce l’ho, dato che sono stato in esilio per sette anni».

Di nuovo quell’amarezza. Vorrei dargli una rispostaccia, ma stringo i denti e mi trattengo. Qualcuno deve pur fare la parte dell’adulto con la testa sulle spalle. Sicuro come la morte che non sarà Nash.

Entro in camera, apro il primo cassetto e tiro fuori le chiavi di riserva. «Prendi la Beamer. La chiave dorata è quella del condominio».

Gli do l’indirizzo. Lui inarca il sopracciglio e annuisce, impressionato, ma tiene al guinzaglio il suo sarcasmo. E io ne sono più che felice. Forse ha capito la lezione.

«Bel posto».

«Per un avvocato, magari. Ma io preferisco questa baracca qui».

Mi guarda negli occhi, come se stesse cercando di capire se sto dicendo la verità.

«Non riesco a credere che tu ce l’abbia fatta».

«Che cosa?»

«Hai finito la scuola. Sei andato all’università. Ti sei laureato e sei diventato avvocato».

Esamino bene le sue parole alla ricerca di un sottinteso, di una traccia di ironia o di malizia.

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